Il ristorno
Per riaffermare l’identità peculiare delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali e rafforzare la coesione di sistema è stata recentemente definita la pratica del ristorno, che sottolinea la centralità del mutualismo.
I soci sono la vera risorsa strategica per la BCC-CR. Ciò per diversi motivi: in quanto ne sono i primi clienti; perché nell’ambito della vita societaria esercitano un’importante funzione di riscontro e controllo della gestione aziendale; perché sono i fornitori di mezzi propri, premessa dello sviluppo; perché sono i primi testimoni della vitalità dell’impresa e del suo meritare fiducia. La recente normativa che ha meglio disciplinato la pratica del ristorno ha maggiormente evidenziato come questo possa essere uno degli strumenti tecnici a disposizione delle cooperative per attribuire ai soci il vantaggio mutualistico, un vantaggio esprimibile in termini di risparmio di spesa o maggiore remunerazione, in ragione dei rapporti di scambio intrattenuti con la cooperativa.
Il ristorno si concretizza sostanzialmente in un rimborso ai soci di parte del prezzo pagato alla cooperativa per i beni o i servizi da essi acquistati. In questa logica il ristorno è commisurato all’intensità dei rapporti instaurati dal socio con la cooperativa di appartenenza e quindi, nel caso delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali, ai rapporti che nascono dall’attività bancaria.
Quindi, in sintesi, il ristorno si caratterizza per le seguenti caratteristiche:
- beneficiari devono essere i soci;
- deve essere commisurato all’intensità dello scambio mutualistico;
- può essere riconosciuto solo se esiste un utile d’esercizio derivante dai rapporti intrattenuti con i soci. Il Consiglio di amministrazione, tenuto conto dell’andamento della banca e delle politiche di mutualità interna, potrà proporre all’Assemblea dei soci se e in quale misura riconoscere il ristorno.